Dipartimento di Ingegneria Elettrica

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Curriculum prof. Meddemmen

Curriculum studiorum e lavorativo

Portati a termine gli studi scolastici alla fine del 1954, si è iscritto nella primavera dell’anno seguente alla Facoltà di Lettere dell’Università della sua città di Perth (The University of Western Australia), laureandosi nel 1958. Dopo un anno di ricerca preparatorio partì, con una Borsa di Studio “Hackett”, per proseguire gli studi a Cambridge e per conseguire una seconda laurea (l’indirizzo letterario e storico del Classical Tripos). Nell’estate del 1959 gli fu conferito il titolo di B.A., dopodiché si trasferì in Italia avendo vinto una Borsa di studio del British Council presso il Collegio Ghislieri di Pavia. Passato il primo anno, è stato invitato dal rettore, Aurelio Bernardi, a rimanere in Collegio per organizzare e i Corsi interni di Lingua inglese. Diventò in seguito “Lettore” di tale lingua presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Pavia e, in seguito, “Assistente” a fianco di Nemi D’Agostino e Masolino D’Amico. Ha tenuto in seguito, e fino al 2005, il Corso di Storia della Lingua Inglese e, per un periodo più breve, quello di Lingua e Letteratura Inglese 3. Attualmente è Professore a Contratto per Storia della Lingua Inglese.

Interessi

- Nasce nel luglio 1936 da una famiglia londinese a Perth nell’Australia Occidentale; la madre è irlandese.

- Nel 1943 all’età di sette anni diventa “Choral Scholar” presso il coro della Cattedrale, il che lo obbligava ad assistere alle funzioni religiose, ma comportava anche una Borsa di Studio per gli studi scolastici. Oltre al canto gregoriano, il repertorio comprendeva opere del Rinascimento, in particolare Byrd, Palestrina e Vittoria. I programmi degli esami di musica che doveva sostenere trattavano di questi ma anche della produzione barocca, Purcell, Corelli, Couperin. L’ascolto della musica è rimasta anche oggi una delle sue passioni. All’Università di Perth si sarebbe associato al piccolo ensemble che intratteneva la pausa pranzo cantando madrigali, in prevalenza inglesi, Dowland, Morley, Weelkes, Wilbye.

- La sua formazione scolastica dava molto spazio al latino, anche questa una sua passione; si laurea “with First-class Honours” nel 1958 presso l’Univerità di Western Australia dove, all’immatricolazione nell’anno academico 1954, aveva vinto un posto presso uno dei Collegi universitari, il Thomas More College, di cui era un “Founder Member”. Seguiva i tutorati di storia antica condotti da P.C. Weaver (King’s College Cambridge) anche se la lingua e la letteratura latina erano allora e sono tuttora al centro delle sue ricerche. Molti dei Corsi da lui tenuti a Pavia sono stati dedicati volta per volta alle traduzioni inglesi di autori quali Lucrezio (studiato a Cambridge), Ovidio, Orazio e Virgilio, considerati comparativamente in una dimensione diacronica.

- Partecipava attivamente alle messe in scena della Società Dramatica, Everyman e di opere shakespeariane, Il racconto d’inverno e Molto rumore per nulla. Nell’aprile del 1959, in occasione del terzo centenario della nascita di Henry Purcell, copriva il ruolo di Acacis, figlio di Zempoalla, nel suntuoso allestimento dell’opera barocca The Indian Queen (1695). Erano coinvolti, oltre agli attori, solisti, orchestrali, un coro e un corpo di ballo. Si tratta dell’ultima opera di Purcell. Il libretto di Sir Robert Howard è stato rimaneggiato da John Dryden, poeta che in seguito sarebbe diventato oggetto di diverse sue ricerche di carattere filologico.

- I suoi professori a Cambridge erano Moses Finley (storia antica), Denys Page e G.S. Kirk (un’approccio storicistico e filologico all’Iliade, letta per intero in greco); il suo supervisor era il latinista E.J. Kenney di Peterhouse.

- Sempre a Cambridge fece amicizia con Sebastian Brock, che allora organizzava da una prospettiva anglicana incontri con diversi indirizzi delle Chiese orientali, incontri ecumenici e celebrazioni liturgiche ai quali partecipava. In seguito l’amico sarebbe diventato Reader in Siriac Studies presso l’Istituto orientale di Oxford. Un altro amico del suo collegio di Downing, Trevor Nunn, diventò in seguito direttore della Royal Shakespeare Company e del National Theatre a Londra.

- Trascorre l’intera estate del 1959 in Italia con amici inglesi, visitando Napoli e dintorni (Cuma, Pompei), Roma, Ravenna e Verona ma restando per diverse settimane a Firenze e Fiesole. Gli ambienti di Cambridge, dove si trasferì in seguito, marcatamente filoitaliani, offrivano molte conferenze fuori curriculum dedicate alla pittura e all’architettura italiana del Rinascimento (quasi sempre alla presenza di E.M. Forster). Questo clima ha contribuito in parte alla sua decisione di trasferirsi, sucessivamante, in quel paese e ad impararne la lingua.

- Il suo amico di Liceo e poi di Collegio era Franz Fischer, un giovane tedesco che nel dopoguerra si era trasferito in Australia. Studiavano sempre insieme anche a casa sua dove si parlava quasi sempre il tedesco. Le Conferenze del polacco Nikolaus Pevsner, seguite da studenti e cittadini a Cambridge, li introducevano in un primo momento all’arte medioevale e rinascimentale della Germania, passando in seguito alla pittura e all’architettura barocca, sempre tedesca. Franz oramai proseguiva gli studi di medicina a Tübingen, il che spiega la permanenza estiva dell’amico cantabrigiano in quella città, dove fraternizzava con gli studenti, compiendo con loro diversi spedizioni nei dintorni, all’ospedale psichiatrico di Schussenried, a Ludwigshafen, a Heidelberg e Sigmaringen. L’anno seguente vide una serie di escursioni con un amico di Cambridge, percorrendo in bicicletta la Romantische Straβe (da Würtzburg al Bodensee) visitando poi i palazzi e i santuari (Waalfahtskirchen) di Balthasar Neumann e di altri architetti dell’epoca. L’anno seguente tornava durante le vacanze estive per la terza volta in Germania dove si dedicava al Gotico, le cattedrali del Reno, Ulm, Bamberg, Nürnberg. Questa passione era il risultato delle lezioni dello studioso polacco, una apertura di orizzonte culturale, all’epoca insolita.

- Ha imparato la lingua francese sul posto, avendo stretto amicizia, in un primo momento, con dei ragazzi di Science Po a Parigi. In seguito, stabilitosi a Pavia, avrebbe per più anni di seguito passato un mese in autunno esplorando diverse regioni della Francia, Alsazia, Borgogna, Normandia, Provenza. Ha avuto modo di assistere negli anni sessanta-ottanta alle rappresentazioni della Comèdie-Française quando ad interpretare i personaggi di Moliere erano attori quali Jacques Charon. In una prima fase aveva letto nella lingua originale gli autori ora di moda, Camus, Robbe Grillet, in seguito lesse in lungo e largo per il puro piacere di farlo: dal Giuramento di Strasburgo a Amèlie Nothombe.

- Nei primi dieci anni presso il Collegio Ghislieri a Pavia (dove ha sempre parlato in italiano con i giovani) ha seguito all’Università le lezioni di italianisti come Lanfranco Caretti (Sacchetti, Manzoni), Maria Corti (Bonvesin da la Riva, Sannazaro), Cesare Bozzetti (Bembo, Della Casa, Galeazzo di Tarsia), Dante Isella (D’Annunzio, Pirandello, Fogazzaro) e del filologo romanzo Cesare Segre (Chrétien de Troyes, la Chanson de Roland) migliorando in questo modo le sue conoscenze della lingua italiana. Per una quindicina di anni ha preso in affitto durante il mese di agosto una casa a Newnham portando con sé due o tre ragazzi del Collegio Ghislieri, visitando in loro compagnia i musei, gli spettacoli, e concerti di Londra, recandosi pure nei dintorni (Greenwich, Kew, Hampton Court) e nei dintorni pure di Cambridge (Ely, Norwich, Peterborough)

- Aveva compiuto il servizio di leva (trovandosi sotto le armi durante tutte le vacanze universitare, essendo questo il sistema che vigeva in Australia e che consentiva di non interrompere gli studi); alle spalle lui e i suoi compagni avevano l’esperienza premilitare scolastica, solo in teoria non obbligatoria. Recentemente ha avuto modo di incontrare diversi partigiani, protagonisti degli avvenimenti descritti da Beppe Fenoglio nell’Ur Partigiano Johnny e Bill Pickering, l’ultimo sopravvisuto della Missione britannica (SOE) che affiancava il presidio badogliano di Cisterna d’Asti negli ultimi mesi della guerra. Ne è nato un confronto illuminante tra i ricordi degli attori e la rielaborazione letteraria dello scrittore di Alba.









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